Attualità di Redazione , 26/01/2021 18:05

Gli archivi dei grandi architetti a Verona

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Un intero patrimonio, fatto degli archivi di importanti architetti veronesi donati alla Biblioteca Civica, è pronto ad uscire dalle mura di via Cappello. E, attraverso il web, diventare di dominio nazionale. ‘A spasso per Verona’ è il nuovo progetto del sistema bibliotecario veronese, per raccontare, attraverso volumi, carte e studi, la storia architettonica della città. In una duplice versione. Attraverso eventi sul posto, quando le limitazioni anti Covid lo permetteranno, ripercorrendo la costruzione del Museo Maffeiano oppure di Palazzo Giuliani, così come della nascita di Giardino Giusti o della Chiesa di San Giovanni in Sacco. Ma anche su social, con pillole dedicate a palazzi ed edifici, e piattaforme specialistiche. Tutta la documentazione, infatti, potrebbe essere schedata e in parte digitalizzata per finire sul portale degli Archivi di Architettura, raggiungibile all’indirizzo [ http://www.architetti.san.beniculturali.it/ | www.architetti.san.beniculturali.it ] . Ma anche, grazie all’associazione Agile, sul sito Arcover in fase di lavorazione.

È una delle novità portate dal nuovo direttore del sistema bibliotecario di Verona, Antonello De Berardinis.

Arrivato a Verona da un mese, De Berardinis subentra ad Alberto Raise che, dopo diversi anni da dirigente, è ora in pensione. Come prevede la normativa, per il Comune di Verona è stato possibile attingere alla graduatoria finale del concorso effettuato dal Comune di Vicenza per la medesima posizione, accorciando così i tempi di selezione. Prove alle quali De Berardinis era arrivato secondo. Il nuovo dirigente ha maturato 22 anni di esperienza nel settore lavorando per il Ministero dei Beni Culturali. Il suo ultimo incarico è stato all’Archivio di Stato di Chieti, ma prima ha lavorato a Pesaro-Urbino e a Pescara. Arrivato a Verona ha messo come prioritarie l’ottimizzazione del personale per un servizio sempre più di qualità e la nuova progettualità, che, quest’anno, si legherà anche alle cerimonie per i 700 anni dalla morte di Dante. In programma, infatti, anche la valorizzazione di manoscritti, pubblicazioni e opere sul Sommo Poeta. Sono numerosi i testi presenti in Biblioteca Civica, volumi antichi e recenti che potrebbero dar vita ad una vera e propria mostra. E poi ancora letture ad hoc per i più piccoli attraverso la Biblioteca Ragazzi.

Novità che mirano a coinvolgere i veronesi di persona, in presenza. Ma il piano ‘b’ è già pronto. Con il potenziamento dei social e del sito effettuato da inizio pandemia, se le limitazioni non lo consentiranno, i nuovi progetti verranno proposti via web. Prosegue, inoltre, l’attività ordinaria. Dalla Biblioteca Ragazzi ai prestiti nei quartieri, ormai ripresi in tutte le Circoscrizioni. Dalla consultazione su prenotazione in Civica, alla conservazione dei volumi antichi e alla gestione degli archivi.

Questa mattina, in diretta streaming, l’assessore alla Cultura Francesca Briani ha voluto presentare pubblicamente il nuovo dirigente.

“Siamo felici di accogliere a Verona il dottor De Berardinis, un professionista di grande competenza, adatto a guidare le biblioteche scaligere in questo momento – ha detto Briani -. Dopo quasi un anno di Covid dobbiamo cogliere la ripartenza come una grande sfida, a fare sempre meglio, ad ottimizzare i servizi, ad offrire novità, al fine di rinsaldare sempre di più la relazione con l’utenza. I veronesi sono dei grandi fruitori del sistema bibliotecario, daremo loro un servizio sempre migliore, sia in Biblioteca Civica che nei 12 punti di lettura decentrati. Sperando di poter tornare presto alla normalità”.

“La progettualità è strategica per valorizzare il patrimonio bibliotecario – ha aggiunto De Berardinis -, così come l’ottimizzazione del personale. Sono felice di essere qua e accolgo la sfida per un rilancio del sistema, in continuità ovviamente con l’importante lavoro fatto fino ad ora. Ho già preso contatti con alcune associazioni che potranno apportare la loro esperienza, sono certo che insieme riusciremo a dar vita a nuove opportunità. La pandemia in atto richiede sempre un piano alternativo, ecco perché tutto quello che stiamo progettando potrà essere fatto sia in presenza che online. La nostra speranza è quella di riavere presto l’utenza dal vivo ma, nel caso non fosse possibile, sfrutteremo la tecnologia e le competenze maturate dal personale che lavora nelle biblioteche”.