Economia di Redazione , 25/01/2021 21:49

Accertamenti Consob su Intesa Cattolica-Generali

Economia
La Consob accende un faro sul processo di formazione degli accordi che hanno portato le Generali a diventare il primo azionista di Cattolica allo scopo di verificare che non sia stato commesso, da parte dei molti soggetti a vario titolo coinvolti nell'operazione, un abuso di informazioni privilegiate.



La divisione mercati dell'authority di Borsa ha chiesto a Cattolica e Generali i dati di tutti i dipendenti, collaboratori ed esponenti coinvolti nel progetto, di tutti i consulenti legali, fiscali e finanziari assoldati, con l'indicazione dell'oggetto dell'incarico, delle modalità e dei tempi del suo conferimento, nonché di tutti gli esponenti e dei consulenti di società, diverse da Generali, con cui Cattolica sia eventualmente entrata in contatto nella sua ricerca di un cavaliere bianco.



Allo scopo di circoscrivere lo spettro delle persone a conoscenza della trattativa, quando ancora era riservata, Consob ha chiesto anche una ricostruzione della cronologia di tutte le attività, gli incontri, i contatti, anche informali, che hanno portato all'intesa, incluse telefonate e scambi di mail. Spazio per speculare in Borsa non sarebbe mancato: in occasione dell'annuncio dell'accordo con Generali il titolo Cattolica, che era crollato a 3,4 euro all'inizio di giugno dopo la notizia della richiesta dell'Ivass di ricapitalizzare, si era riportato a ridosso dei 5 euro, guadagnando in una sola seduta il 38%, spinto dall'impegno di Generali a sottoscrivere un aumento riservato da 300 milioni a 5,55 euro ad azione.



La richiesta di informazioni, che né Generali né Cattolica hanno voluto commentare, rientra nell'alveo degli accertamenti preliminari della Consob, all'esito dei quali gli uffici valuteranno se, alla luce degli elementi raccolti, ci sia spazio per muovere contestazioni. Solo in tal caso si aprirà un contraddittorio con i soggetti sospettati di condotte illecite all'esito del quale la Commissione valuterà se irrogare o meno sanzioni. Non è inusuale per l'authority di Borsa andare a verificare, in presenza di accordi così rilevanti, l'assenza di abusi rispetto ai quali le aziende sono spesso estranee.



La richiesta, in questo caso, arriva a quasi sette mesi di distanza dalle intese su cui la Consob ha acceso un faro e in relazione alle quali, sul tavolo della Commissione, sono arrivati almeno tre esposti con cui i soci di minoranza di Cattolica hanno contestato, tra le altre cose, la correttezza e la tempestività delle informazioni fornite al mercato. La compagnia veronese è da tempo al centro delle attenzioni delle authority. L'Ivass, al termine di una lunga ispezione, ha formulato pesanti rilievi al sistema di governance e di gestione dei rischi della compagnia, chiedendo un profondo ricambio del consiglio.



La Consob, in seguito a un'ispezione i cui esiti devono essere ancora finalizzati, ha messo in moto la Procura di Verona, che ha indagato il vertice di Cattolica per illecita influenza sull'assemblea.