Spettacoli di Redazione , 22/01/2021 10:30

60mila spettatori per gli spettacoli online

Spettacoli

Ben 32 produzioni originali e 60 mila spettatori, tra le presenze dal vivo e le interazioni online. Ma anche l’avvio di un’unica grande cabina di regia con le più importanti realtà teatrali regionali. Nell’anno del Covid, di lockdown e chiusure, a Verona le parole d’ordine sono state non fermarsi e innovare, per un cambio di registro soprattutto nel settore spettacoli, uno dei più penalizzati dalla pandemia. Il 2020, primo anno della direzione artistica di Carlo Mangolini, ha acceso la sperimentazione a 360 gradi, anche con i grandi classici e Shakespeare, portati in scena con modalità completamente nuove, dal monologo al dj set. E un target, di artisti e spettatori, sempre più giovane.

I NUMERI. Un punto di non ritorno per il Comune di Verona che, con 9 produzioni teatrali durante l’estate, 2 videoproduzioni originali e 21 podcast inediti, si è confermato la prima realtà di produzione di spettacoli in città, dal vivo e ora anche sul web. Sono stati 20.750 gli spettatori in sala per le programmazioni del Grande Teatro e dell’Altro Teatro in modalità dal vivo prima del lockdown, 28 mila i contatti registrati con le produzioni sul web e 10 mila i biglietti staccati durante l’estate. Un’unica supervisione, quella del Comune, per grandi rassegne: Estate Teatrale Veronese al Teatro Romano, Grande Teatro al Nuovo, L’Altro Teatro al Camploy e Passione Teatro con tutte le compagnie amatoriali scaligere. E per la prima volta, attorno ad un unico tavolo, l’assessorato alla Cultura ha riunito le più importanti realtà del Veneto: Teatro Stabile, Circuito Arteven e Fondazione Atlantide. Oltre ad aver messo in rete le compagnie teatrali e aver allacciato nuove relazioni internazionali per il triennio 2022-2024, con Royal Shakespeare Company, Shakespeare’s Globe, ma anche Schaubühne di Berlino, con l’Agenzia Spagnola Artrepublic e con il Turkish State Theaters.

NON FERMARE IL COMPARTO. Obiettivo raggiunto: far lavorare gli addetti di teatro, spettacolo e cultura anche a sipari abbassati. E i dati lo confermano. Da giugno a ottobre 2020, Verona ha registrato solo con l’Estate Teatrale il 3 per cento di tutto il pubblico italiano. Il festival al Teatro Romano, infatti, è stato uno dei primi a partire. In tempi record, con un cartellone di prosa, musica e danza e artisti del panorama italiano, a poche settimane dalla decisione del Governo di far ricominciare gli spettacoli dal vivo. E ad ottobre il Camploy aveva già rialzato il sipario e registrato il tutto esaurito per MacBettu, l’unico spettacolo andato in scena prima della nuova chiusura. Parallelamente è stato acceso lo streaming, in primavera con le pillole del direttore e i consigli teatrali, in inverno con podcast e video su Dante e il Concerto di Natale. Questi ultimi in meno di un mese sono già arrivati a 28 mila spettatori. Così come sono stati potenziati tutte le piattaforme social, youtube, facebook, instagram e twitter, con interviste agli artisti, trailer degli spettacoli, foto, articoli e recensioni.