Attualità di Redazione , 17/01/2021 16:30

"Se apri i centri commerciali devi aprire anche le scuole”

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"In Emilia-Romagna e Lombardia il TAR dà ragione a genitori, studenti e docenti e torto alla Regione: le scuole possono rimanere aperte, non c'è alcuna evidenza scientifica che le indichi come luoghi di contagio" Lo affermano gli Studenti Medi del Veneto.

"Il TAR ha detto una cosa molto semplice - dichiara Martina Buffolo, esecutivo regionale della Rete degli Studenti Medi del Veneto - ossia che, se tieni aperti i centri commerciali, puoi e devi tenere aperte anche le scuole. Vogliamo chiarire che la battaglia non è tra chi vuole tornare a scuola e chi no, ma tra chi a scuola non solo vuole tornarci, ma intende rimanerci, e chi, invece, preferisce tenere aperte le piste da sci piuttosto che le nostre aule. È tutta questione di priorità, scelte politiche e organizzazione: come evidenzia la sentenza del TAR della Lombardia, le scuole non sono ad ora un luogo pericoloso per il contagio, ma per poterle tenere aperte dobbiamo sciogliere molti nodi, primo fra tutti il trasporto pubblico."

Se il Tribunale Amministrativo Regionale desse ragione alle migliaia di studenti, docenti e famiglie che chiedono la riapertura delle scuola, si vivrebbe un tempestivo e drastico cambiamento della didattica.

''La decisione del TAR, che probabilmente sarà emulata anche qui in Veneto, ha reso ancora più chiara l'incapacità delle regioni di far fronte alla pandemia e alla gestione delle scuole. È la dimostrazione che le scuole non sono chiuse in quanto luoghi di contagio ma perché la politica non riesce a prendere i provvedimenti che dovrebbe: apriamo le scuole, ma lavoriamo anche per tenerle aperte, dallo screening della popolazione studentesca e del personale fino al potenziamento del trasporto pubblico, eliminando le classi pollaio e andando a cambiare radicalmente l'idea di scuola. Non vogliamo tornare in una scuola identica a come l'abbiamo lasciata, perché non dimentichiamoci che i problemi che il covid ha accentuato esistono da sempre: cambiamo la scuola per dare un futuro migliore e più solido alla nostra generazione e al paese" conclude Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto.