Cultura di Redazione , 23/12/2020 16:35

Documentario a Verona di Barra e Santamaria

Barra e Santamaria

Diretta Facebook dalle ore 19 di questa sera il video documentario ‘La Verona di Dante’. Protagonisti, come una sorta di Sommo Poeta con la sua musa ispiratrice Beatrice, l’attore Claudio Santamaria e la giornalista Francesca Barra, coppia anche nella vita.

Il loro viaggio, un gioco-scoperta dei luoghi più rappresentativi dei sette anni di esilio vissuti da Dante nella città scaligera, sarà online da questa sera fino al 6 gennaio, sulla pagina Facebook dell’Altro Teatro, sui canali social di Fondazione Atlantide - Teatro Stabile di Verona, produttore esecutivo del progetto, e sul canale Youtube del Comune, ufficio stampa.

‘La Verona di Dante’, curato dal regista Fabrizio Arcuri, rientra nel progetto Dante a Verona 1321-2021, le celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Il programma degli eventi è realizzato dal Comune di Verona, assessorato alla Cultura, insieme a istituzioni, associazioni culturali e realtà teatrali veronesi.

Il video documentario, attraverso immagini suggestive e le voci dei suoi interpreti, guiderà il visitatore lungo un cammino immersivo e coinvolgente alla scoperta di antichi segni, attraverso nuovi sguardi sul presente. Restituirà, insieme a emozioni suscitate dai versi danteschi e dalle parole di un cronista-narratore d’eccezione come Francesca Barra, un ritratto poco conosciuto di una città dove il Sommo Poeta ha vissuto per un lungo periodo lasciando importanti tracce del suo passaggio.

Barra, come una novella Beatrice, accompagnerà gli spettatori all’interno di un racconto per immagini a partire da un testo originale composto appositamente per l’occasione dalla scrittrice veneziana Ginevra Lamberti, vincitrice del Premio Mondello 2020 con il romanzo Perché comincio dalla fine (Marsilio). Le musiche originali sono di Giulio Ragno Favero mentre la parte video è curata da Colofur Mind.



Il compito di evocare l’universo dantesco sarà affidato alla voce inconfondibile di Claudio Santamaria, volto simbolo del nuovo cinema italiano, già vincitore nel 2016 del David di Donatello come miglior attore protagonista nel film Lo chiamavano Jeeg Robot. L’attore intervallerà il racconto declamando brani tratti dalla Divina Commedia e dalla ricca produzione dantesca.

Una speciale visione in anteprima del video è stata effettuata questa mattina, alla presenza dell’assessore alla Cultura Francesca Briani e dal direttore artistico del Sistema spettacolo comunale Carlo Mangolini, durante la diretta streaming di presentazione.

“Una sorta di video-storia – spiega l’assessore –, che accompagnerà i veronesi tra le vie della loro città, ma attraverso gli occhi di un attore, una giornalista e un regista, e le parole e i versi di Dante. Da questa sera, con la messa in rete a partire dalle ore 19, tutti potranno goderne, basterà collegarsi online. Dopo il positivo riscontro del pubblico ottenuto dai primi appuntamenti del progetto Dante’s Box, una sorta di jukebox con 21 puntate radiofoniche in pillole che ripercorrono La Divina Commedia e la catapultano nella modernità, con questo documentario siamo ora ad offrire una sorta di regalo a tutti i cittadini, con un omaggio speciale alla nostra storia e cultura”.

“Un lavoro intenso, che ha portato alla creazione di un inedito esperimento a metà tra il documentario e la fiction – sottolinea Mangolini –. In un momento in cui gli eventi dal vivo sono sospesi, abbiamo voluto reinventarci per non fermare l’arte, la cultura e la bellezza degli spettacoli. Ne sono scaturite così produzione di alto livello, proposte al pubblico attraverso la rete e, per questo, facilmente fruibili da tutti. ‘La Verona di Dante’ presenta immagini di una città meno abituale, che si susseguono e che compongono un itinerario alternativo e ulteriore. Un video dalla fotografia suggestiva, frutto dell’importante lavoro di un gruppo di giovani, che ha richiesto tempi di post produzione un po’ più lunghi, il lancio era inizialmente previsto per il 19 dicembre, per consentire il montaggio di tutto il materiale e l’inserimento delle musiche originali composte da Giulio Ragno Favero”.