Attualità di Redazione , 02/12/2020 12:15

All'ex Couver spazi per il centro medico

Risonanza magnetica

Il tennis rimarrà la vocazione principale dell’ex Couver, dove potrebbe sorgere una nuova accademia dedicata proprio alla disciplina sportiva e alla sua nuova frontiera, il paddle. Così come un ampliamento per l’attiguo Centro medico specialistico. Una proposta a 360 gradi per ridare nuova vita all’area dismessa dopo il terribile incendio del 2017.

In diretta streaming l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala ha presentato il masterplan redatto dal progettista Federico Castagna, per conto del Cems che ha acquistato l’area all’asta. E ora intende riqualificarla e riaprirla alla città. Un progetto sul quale proprietà e Amministrazione comunale si stanno confrontando da mesi, con videoconferenze anche durante il primo lockdown. Presente anche il presidente della Terza Circoscrizione Claudio Volpato.

Su via Lorenzo Fava, quindi, a breve potrebbero sorgere nuovi campi da tennis in sintetico, ma anche su terra, coperti e climatizzati per consentire la pratica sportiva 365 giorni l’anno. Strutture facilmente apribili e fruibili sia d’inverno, contro pioggia e maltempo, ma anche d’estate per ombreggiare il terreno di gioco. Alcune fisse e altre pressostatiche, oltre a spogliatoi e spalti. Così come nuove sale funzionali per un ampliamento dell’attuale Centro medico. Il progetto prevede anche nuovi parcheggi e la riqualificazione delle strade attigue con alcune rotatorie.

“C’è chi ha tempo da perdere con le petizioni online facendo credere agli altri che lavora, e chi invece lavora sul serio e risolve i problemi - ha spiegato Segala -. Lo dico al consigliere Federico Benini che sa bene come l’asta abbia assegnato l’ex Couver al nuovo proprietario solo ad ottobre 2019. In un anno, con il Covid di mezzo e quindi con la progettazione da rivedere, abbiamo già stabilito cosa ne sarà dell’area. Magari si riuscisse a essere sempre così solerti e questo non è certo per la sua inutile petizione. Risparmi pure tempo e lo faccia risparmiare anche agli altri. Noi stiamo valutando se far rientrare l’intervento nella Variante 29 o se pensare ad un percorso differente, per veder risorgere quanto prima quest’area, un pezzo di storia di Verona . Il progetto prevede sia lo sviluppo sportivo, secondo quella che era la vocazione originale, sia un ampliamento del Centro medico, una scelta funzionale anche e soprattutto per la pratica sportiva. Il tutto coincide con lo spirito di questa Amministrazione e con le scelte urbanistiche che stiamo facendo, per la riqualificazione e rigenerazione urbana. Recuperando gli spazi, senza creare nuovi e grossi volumi edificati”.

“Verranno riconvertiti i volumi preesistenti – ha concluso l’architetto Castagna -, secondo la necessità di avere delle strutture coperte, con temperatura controllata. Nel progetto abbiamo valutato strutture di ultima generazione, come quelle che si vedono a Nizza, dove c’è un’accademia davvero all’avanguardia. L’obiettivo non è solo giocare con il freddo e il maltempo invernale, ma anche, visto il caldo estivo, ombreggiare i campi e renderli fruibili a qualsiasi ora del giorno”.

“La Terza Circoscrizione conta 64 mila abitanti, è la più popolosa e ridare vita a quest’area significa creare uno spazio fruibile da tutti i residenti, oltre che uno strumento in più per incentivare la pratica sportiva – ha aggiunto Volpato -. Mi auguro che si arrivi nel più breve tempo possibile a dare il via ai lavori”.

Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere di Circoscrizione Dario Pomari, in particolar modo per smentire polemiche e voci circolate negli ultimi giorni.

“Contrariamente a quanto affermano non ho mai annunciato un imminente progetto di riqualificazione del sito dopo il devastante incendio del 2017 – spiega Pomari -. Mi sono invece preoccupato di portare in Commissione prima e in Consiglio di Circoscrizione poi il progetto presentato dal Cems sull'ampliamento del centro medico con nuovi locali adibiti ad ambulatori medici e del relativo parcheggio antistante la struttura sanitaria, approvati in entrambe le sedi istituzionali. Ma ovviamente di questo Benini e Olivieri si guardano bene dal parlarne”.