Cronaca di Redazione , 25/11/2020 9:20

Governo al lavoro per le misure di Natale

Giuseppe Conte in videoconferenza

Un accordo a livello europeo per uniformare le misure restrittive che scatteranno con le vacanze di Natale e Capodanno, il tentativo di riaprire le scuole coinvolgendo i sindaci delle grandi città prima di Natale nella prima data utile e l'ulteriore stretta sugli spostamenti tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, con il divieto di feste e appuntamenti di piazza, cenone a numero chiuso, con forse 6, massimo 8 persone.

Il governo lavora su più fronti per far sì che gli interventi che saranno decisi con il prossimo Dpcm consentano di evitare gli errori fatti in estate e non siano vanificati dalle scelte degli altri paesi, in particolare quelle relative allo sci visto che il governo ha ribadito il no alla riapertura degli impianti e una decisione in senso contrario da parte di altre nazioni rappresenterebbe un ulteriore colpo ad un'economia già al tappeto.

Di un "coordinamento europeo" sulle misure hanno parlato lo stesso Conte e il presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen in una telefonata nella quale, dice il premier, c'è stato un "ottimo scambio di vedute" su questo e altri temi.

In attesa di capire se si arriverà davvero a qualcosa di concreto, il governo continua a lavorare sul nuovo Dpcm, con due obiettivi: far respirare l'economia nelle settimane che precedono il Natale ed evitare spostamenti di massa nei giorni delle feste vere e proprie. C'è poi una parte del governo, la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina in testa con l'appoggio di Conte, che vorrebbe consentire ai ragazzi di tornare a scuola in presenza già prima di Natale. Forte dell'appoggio degli scienziati: anche dagli ultimi dati a disposizione la scuola, dice il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, contribuisce "in modo assolutamente marginale alla curva di trasmissione" del virus. Per questo il ministro ha convocato i sindaci delle dieci città metropolitane, che da sole rappresentano un terzo della popolazione italiana, 21 milioni di persone. L'obiettivo è "fare squadra" per riportare i ragazzi in aula - è girata anche la data del 9 dicembre, la prima utile dopo la scadenza dell'attuale Dpcm - e affrontare insieme il problema principale che ha costretto alla chiusura delle scuole, quello del trasporto pubblico. Per la prima volta ha aperto alla possibilità anche il ministro della Salute Roberto Speranza. "Faremo il possibile per riaprire in dicembre. La scuola è e resta una priorità". Quanto agli spostamenti, nulla si deciderà prima del 3 dicembre e, anzi, è probabile che i provvedimenti per il periodo tra Natale e Capodanno arrivino con un secondo Dpcm a ridosso della vigilia. Ma la linea prevalente è quella dell'area rigorista del governo, supportata da tecnici e scienziati: evitare che ci si possa spostare liberamente tra le Regioni. Dunque maggiori vincoli anche per quelle in zona gialla.