Economia di Redazione , 06/11/2020 16:45

Confindustria e sindacati “Pensare a bene comune”

Imprese venete

Confindustria e sindacati del Veneto, preoccupati per l'emergenza sanitaria e per le sue ricadute economiche e sociali, lanciano un messaggio congiunto di distensione, di rassicurazione, di forte collaborazione tra le associazioni di rappresentanza: "Lo riteniamo un dovere istituzionale poiché le aziende e i lavoratori sono un fondamentale elemento di tenuta economica e sociale soprattutto in questo periodo di grande difficoltà - dicono -. È il momento di pensare al bene comune della difesa e preservazione del lavoro, perché senza lavoro sono le stesse fondamenta della società che rischiano di crollare".

La situazione economica pre-Covid era già molto complessa, poi si è aggiunta la pandemia a cambiare modelli e abitudini. "Dobbiamo avere il coraggio di ridisegnare il tessuto industriale del nostro territorio con progetti in grado di valorizzare le risorse che, come Paese e Regione, abbiamo impiegato per impedire il tracollo economico, occupazionale e sociale - sostengono -. Bisogna investire il tempo e i fondi a disposizione per formare e riqualificare i lavoratori, per aggiungere nuove competenze e fornire prospettive occupazionali, e per rendere più competitive le imprese ed il territorio in modo da mantenere e attrarre investimenti produttivi". Per Confindustria e sindacati "è prioritario preservare e rilanciare il nucleo produttivo e industriale", rivolgendosi anche alle istituzioni territoriali, in particolare alla Regione Veneto. "Alle opportune misure per sterilizzare gli effetti della crisi economica in atto ne devono necessariamente seguire altre che, a pandemia finita, possano portare a una nuova stagione di sviluppo e crescita - concludono - che si traduca nel recupero della competitività, in nuovi posti di lavoro e in un benessere sociale diffuso".