Politica di Redazione , 24/10/2020 12:35

"Grave errore nessun provvedimento in P.Erbe"

Polizia in piazza Erbe

"Sboarina diceva che l’ultimo DPCM (18 ottobre) era poco chiaro. Altroché, vista l’ordinanza di ieri possiamo dire che ci vede benissimo per alcune zone della città, ma è completamente cieco per Piazza Erbe e altri luoghi (veri) della movida veronese". Lo dice Vincenzo D’Arienzo, Senatore PD.

D’Arienzo ha continuato: "Ma è logico interdire il transito e la sosta dei pedoni in varie zone della città e non farlo per Piazza Erbe, che è il luogo principe degli assembramenti cittadini? La scelta di non chiuderla è solo ideologica e noncurante dei pericoli che questo comporta. Pochi giorni fa, Sboarina urlava che non avrebbe chiuso piazza Erbe, perché la norma del Dpcm era inapplicabile e perché dalle 21 non c'è nessuno che può bere in piedi sul suolo pubblico, ma solo seduto ai tavoli".

"La prima cosa si è dimostrata non vera, ma la seconda è risibile: ma se il discrimine è il bere, perché ha interdetto luoghi dove non ci sono bar? - Chiede D’Arienzo - Poiché è una sciocchezza solo pensarlo, caro Sindaco ci dici perché sulla scalinata della Gran Guardia o in Piazzetta Pasque veronesi non si può sostare e in Piazza Erbe, si?"

"Tutti i veronesi – prosegue il Senatore PD - sanno che non c’è alcun paragone possibile tra i luoghi citati (e tanti altri che sono stati interdetti). Non è normale dire che “se in certi punti della città ci saranno pericoli di assembramenti farò delle ordinanze logiche e poi prendere decisioni assolutamente irragionevoli e strabiche. La conseguenza ovvia di questo errore marchiano è che tutti si sposteranno dalle zone interdette (alcune inutili) in Piazza Erbe, Piazza dei Signori e zona Ponte Pietra ove, anche senza bere nulla, potranno sostare in piedi e determinare, così, quegli assembramenti che sarebbero da impedire. Per paradosso, la scelta illogica di Sboarina consente gli assembramenti laddove già adesso ci sono e saranno destinati ad ingrossarsi".

"Serve correggere e integrare subito questa sciocca ordinanza che non risolve il problema e alimenta confusione tra i giovani, oltre a creare un implicito danno ad alcune attività commerciali presenti nelle zone interdette e favorirne altre nelle aree non colpite dall’ordinanza" conclude D’Arienzo.