Spettacoli di Redazione , 19/10/2020 16:30

Spettacolo con Papessa a Verona, Lega indignata

Chiara Mascalzoni in Sic Transit Gloria Mundi

La Lega di Verona si scaglia contro lo spettacolo “Sic Transit Gloria Mundi” in scena al Teatro Camploy, il prossimo 29 ottobre. Secondo la visione dei consiglieri leghisti non si tratta di uno spettacolo ma di un "oltraggio al sentimento religioso e alle radici cristiane del popolo veneto".

Lo spettacolo scritto e diretto da Alberto Rizzi, e interpretato da Chiara Mascalzoni nel ruolo di papessa, è stato più volte rappresentato in questi anni a Verona con una buona risposta di pubblico, ed è decritto così dal sito del Comune di Verona: "Monologo travolgente, irriverente e divertente scritto e diretto da Alberto Rizzi per raccontare il ruolo della donna nel mondo occidentale - si legge - attraverso la storia femminile nella chiesa cattolica con l'immaginaria e possibile, per quanto improbabile, elezione di una donna al soglio di Pietro. Lo spettacolo è un'occasione per proporre una riflessione sull'esclusione delle donne dai ruoli di comando nella società occidentale".

Ma la Lega non ci sta: "Apprendiamo con stupore e con sconcerto l’annuncio dello spettacolo “Sic Transit Gloria Mundi”, previsto al Teatro Camploy il prossimo 29 ottobre. Lungi da noi mettere un bavaglio alle diverse forme di espressione artistica, ma quando l’evento è la manifestazione evidente di un oltraggio al sentimento religioso e alle radici cristiane del popolo veneto, non possiamo fare a meno di condannare questo modo di presentarsi in un teatro di proprietà comunale, da parte di presunti artisti privi di fantasia, che cercano di farsi pubblicità dissacrando simboli e istituzioni, che sono un importante punto di riferimento morale e spirituale per molti nostri concittadini - si legge nella nota dei consiglieri leghisti - Basta guardare la locandina dello spettacolo pubblicata sul web, per convincersi che si tratta di una bieca operazione commerciale, basata su un atto di spavalderia contro chi è abituato a porgere l’altra guancia, ma che merita pubblica riprovazione; non l’avrebbero mai fatto contro simboli o esponenti di un’altra religione. Purtroppo episodi simili non sono rari, nemmeno nella nostra città, ma auspichiamo che almeno negli spazi comunali non sia più consentita la pubblica derisione del sentimento religioso" scrivono in una nota i consiglieri comunali leghisti veronesi.

Nell’esprimere ferma condanna per questo spettacolo, il consigliere Alberto Zelger commenta: “Nessuno invoca fulmini dal cielo o auspica reazioni aggressive, come è successo con Charlie Hebdo, ma almeno ricordino quello che dicevano i nostri nonni: Scherza con i fanti e lascia stare i santi”. Il capogruppo della Lega in consiglio comunale aggiunge: “In tempo di pandemia sarebbe meglio invitare la gente a pregare, piuttosto che a dissacrare la religione”. Tutto il gruppo consiliare della Lega si è associato alla condanna, auspicando un miglior utilizzo degli spazi comunali.

Anche il Movimento civico "Traguardi" è intervenuto sulla vicenda, criticando Zelger e la Lega: "Nemmeno l'emergenza sanitaria, con le conseguenze gravissime sul settore della cultura e dell'intrattenimento, è riuscita a fare perdere ad alcuni consiglieri comunali le vecchie, pessime abitudini. Purtroppo anche noi siamo ostinati, e nonostante l'insistenza del consigliere Zelger non ci arrenderemo mai a considerare normali le sue sparate ideologiche finalizzate a finire sui giornali, più adatte a un regime teocratico che a una democrazia. Questo giro sotto la scure dei pasdaran nostrani finisce uno spettacolo di Alberto Rizzi in scena la prossima settimana al Camploy, reo secondo la lega veronese di attaccare la religione cattolica. Ma a differenza dell'inquisizione originale, quella targata Zelger non sa nemmeno istruire correttamente i suoi processi, dimostrando di ignorare tanto il contenuto del testo, che riflette sul ruolo della donna nella storia e nella chiesa ma senza alcun accenno blasfemo, come dimostrano i numerosi premi vinti negli scorsi anni, quanto il fatto che esso sia già andato in scena in passato sia al Camploy che in teatri parrocchiali, tra cui quello di Santissima Trinità, per i quali ora ci aspettiamo un'accusa di eresia firmata dal consigliere del Carroccio. La verità, al solito, è molto più banale: Zelger manca da un po' dai giornali e cerca disperatamente pretesti per tornarci, inventando le battaglie più assurde da cavalcare. Solito copione tragicomico, insomma, ma in un momento come quello attuale è inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni spari contro chi, nel mondo del teatro, lavora e fatica per fare fronte alla crisi e sopravvivere all'emergenza. Ci aspettiamo che Sindaco e assessore scendano in campo a difesa del teatro e della sua autonomia, e rivolgiamo loro una domanda: ė possibile tollerare queste sparate e candidarsi a capitale della cultura? La maggioranza prenda le distanze da Zelger e dalle sue posizioni, o sarà chiaro che chi governa la città condivide le sue opinioni".