Attualità di Redazione , 18/06/2019 9:15

50 anni di evoluzione per il Parco Natura Viva

Tapiri al Parco Natura Viva

Quarantadue ettari di estensione, 25 progetti di conservazione nel proprio ambiente, 6 progetti di reintroduzione in natura, 9 Università italiane e 6 straniere coinvolte, 37 pubblicazioni scientifiche negli ultimi cinque anni legate a studi cognitivi, 1.000 esemplari appartenenti a oltre 200 specie. Questi sono i numeri che calano il Parco Natura Viva di Bussolengo nella modernità dei più avanzati parchi zoologici d’Europa e che sanciscono un cinquantenario frutto di una costante evoluzione.

Una storia che da quel 21 giugno del 1969, avviata quasi per caso, procede più spedita che mai: il primo intervento del nuovo piano 2017-2027 sarà l’inaugurazione entro l’estate della nuova Serra dei Giganti, un padiglione di 1.600 metri quadrati dedicati al tema - cruciale per la salvaguardia della biodiversità - del gigantismo e del nanismo in natura, che ospiterà tra gli altri draghi di Komodo, lontre giganti, un’anaconda gigante e farfalle giganti.

“Era il 1968 quando mio padre, l’arch. Alberto Avesani, accolse nella nostra azienda vitivinicola un ippopotamo scartato da un circo di passaggio”, spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva.

“Il 21 giugno del ’69 ne volle condividere il valore con tutta la collettività dell’epoca: con 6 ettari e altri animali di fauna locale, aprì i cancelli per la prima volta quello che allora venne chiamato Parco Zoo del Garda”. E bisognerà aspettare il 1985 per vedere il giovane biologo Cesare Avesani Zaborra, prenderne in mano la ristrutturazione manageriale e cambiarne il nome nell’attuale “Parco Natura Viva”. “In quello spazio di tempo però - prosegue Avesani Zaborra - si erano già verificati cambiamenti all’altezza di un futuro da protagonista: nel 1973 aprì il primo Autosafari del nord-Italia mentre 4 anni dopo vide la luce la zona dedicata ai dinosauri a grandezza naturale, alla quale seguì l’apertura della Serra Tropicale nel 1978”.

E sarà quella stessa Serra, dopo aver visto passare 20 milioni di visitatori in mezzo secolo, a segnare lo spartiacque tra passato e futuro: demolita nel settembre 2018, ha fatto spazio proprio alla nuova Serra dei Giganti, primo tassello di una grande trasformazione che porterà il Parco Natura Viva a diventare una vera accademia di scienze applicate. “A monte di ogni cambiamento - conclude Avesani Zaborra - l’emergenza planetaria della sesta estinzione di massa delle specie animali ci impone di implementare le attività di divulgazione e di formazione professionale per biologi, medici veterinari, naturalisti e ingegneri. Lo scopo è impellente: creare una nuova coscienza ambientale che non abbia nella sfera emozionale l’unica spinta motivazionale, ma che sia in grado di costruire competenze basate su evidenze di valori scientifici”.