Cultura di Redazione , 05/06/2019 8:59

Sgarbi racconta il genio di Raffaello

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Questa sera, mercoledì 5 giugno (ore 21.30), al Teatro Romano, Vittorio Sgarbi presenta in prima nazionale per il Festival della Bellezza di Verona - i Maestri dello Spirito il suo nuovo spettacolo teatrale “Raffello”, che, dopo Caravaggio, Michelangelo e Leonardo racconta un altro dei grandi protagonisti dell’arte italiana.



Accompagnato dalle musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Valentino Corvino, e da videoproiezioni, Sgarbi con i suoi sorprendenti salti temporali conduce il pubblico in un percorso illuminante dentro le viscere artistiche e sociali del grande genio del Rinascimento Raffaello Sanzio (1483/1520), di cui nel 2020 ricorreranno le celebrazioni dal cinquecentenario della morte.

Una performance magistrale, che dimostra come artisti antecedenti il nostro secolo abbiano disvelato straordinari fenomeni premonitori della contemporaneità.



Raffaello è considerato uno dei più grandi artisti d'ogni tempo, la sua opera segnò un tracciato imprescindibile per tutti i pittori successivi, fu di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire, diede vita ad una scuola che fece arte "alla maniera" sua, il “Manierismo”. Raffaello fu un modello fondamentale per tutte le accademie fino alla prima metà dell'Ottocento, e la sua influenza è ravvisabile anche nei pittori del XX secolo.

“Un tratto dell’artista divide a volte due epoche d’arte”.



La perfezione più alta, l’influenza più inesorabile. Il sex appeal della santità. “Qui giace quel Raffaello da cui vivo Madre Natura temette di essere vinta e quando morì di morire con lui”. L’uomo che venne scambiato per Gesù.