Economia di Redazione , 04/06/2019 10:05

L'Italia del business al Forum Economico

Antonio Fallico, presidente di Conoscere Eurasia

Più di 20 relatori, tra imprenditori e banchieri, oltre a rappresentanti istituzionali e diplomatici. L’Italia torna a puntare sulla Russia e si presenta al prossimo Forum Economico internazionale di San Pietroburgo (Spief, 6-8 giugno) con gli asset strategici del sistema Paese per intercettare una domanda russa sempre più dinamica e in continua evoluzione, anche a causa di un contesto geopolitico complesso e multiforme.

Ad accompagnare le aziende italiane ai due unici tavoli bilaterali dedicati all’Italia in programma alla Davos russa, sarà l’Associazione Conoscere Eurasia, l’organizzazione no profit con sede principale a Verona da oltre dieci anni player di riferimento internazionale per la promozione dei rapporti economici, ma anche culturali, tra i due Paesi, oltre che region partner italiana dello Spief.

Per Antonio Fallico, presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia: “Le relazioni economiche e commerciali tra Russia e Italia sono in una fase di profonda trasformazione. Questo, operativamente, si traduce in una sfida sempre più complessa per il consolidamento o per l’acquisizione di nuove quote di mercato da parte delle aziende italiane che, nel 2018, hanno perso il 4,5% delle proprie esportazioni verso questo grande mercato, bloccando il valore complessivo a circa 7,6 miliardi di euro a fronte di un positivo volume dell’interscambio, grazie a un aumento delle importazioni del 12%. Un trend - ha proseguito Fallico – rilevato anche nel primo quadrimestre di quest’anno, con l’export in leggera flessione dello 0,2% a fronte di una ulteriore impennata delle importazioni (+9%) e un conseguente saldo commerciale negativo per l’Italia di -2,65 miliardi di euro. L’economia del nostro Paese, - conclude il presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia – è complementare a quella russa. Ma per cogliere le opportunità delle grandi commesse russe, che spaziano dalle infrastrutture alle tecnologie, fino all’innovazione, occorre una maggiore diversificazione oltre alla capacità di ampliare le proprie proposte, passando dall’esportazione del prodotto finito made in Italy a partnership strategiche di progettazione e know-how”.

Il programma promosso da Conoscere Eurasia allo Spief, dove l’anno scorso si sono firmati complessivamente 593 accordi per oltre 2,6 trilioni di rubli (circa 36 miliardi di euro), inizia già mercoledì 5 giugno con il Forum delle piccole e medie imprese, l’evento del day 0 che preannuncia il summit economico internazionale.