Politica di Redazione , 24/05/2019 17:06

"Polunin omofobo" continua la polemica

Sergei Polunin in Arena

La presenza di Serghej Polunin in Arena, nell’ambito del Festival della bellezza, ha scatenato numerose proteste a Verona, che sono arrivate fino in Inghilterra. E’ di pochi giorni fa la notizia che a Londra sono state sospese le prevendite di uno spettacolo che avrebbe previsto la partecipazione del danzatore ucraino. Le recenti polemiche si sono concentrate per lo più sulle esternazioni omofobe e sessiste, che gli sono già costate la rescissione del contratto dalla prestigiosa Opera di Parigi, dove avrebbe dovuto esibirsi lo scorso febbraio.

"La denuncia che abbiamo inoltrato - affermano Potere al Popolo e Circolo Pink Verona - verteva però anche su un altro aspetto e cioè lo svolgimento di una rappresentazione di Balletto in Arena che non preveda affatto il coinvolgimento della Fondazione Arena e del suo Corpo di Ballo. La cosa è doppiamente grave in quanto per Statuto è la Fondazione Arena a dover essere incaricata della produzione di Spettacoli lirici e di Balletto durante la Stagione lirica, è infatti a questo scopo che viene lasciato alla Fondazione l’usufrutto gratuito dell’anfiteatro.

"Questo usufrutto dovrebbe rappresentare una sorta di esclusiva per questo tipo di rappresentazioni - continua la nota dei movimenti di estrema sinistra - non avendo, infatti, una sede propria, la Fondazione ha storicamente svolto la propria attività al Teatro Filarmonico per la stagione invernale e all’interno dell’anfiteatro per quella estiva, attività che prevede per statuto l’allestimento di titoli di Opera, Sinfonica e Balletto. Il fatto che venga privata di questa esclusività proprio all’ interno dell’anfiteatro e proprio in piena stagione estiva ci fa pensare che si sia di fronte ad un totale disconoscimento delle istituzioni veronesi della funzionalità e degli scopi di una Fondazione Lirico Sinfonica di tale rilevanza internazionale".

"Nell’interesse della Fondazione e della sua attuale natura ci sembra che l’allestimento di un balletto nell’Anfiteatro sia molto pericoloso ben al di là della presenza di un artista controverso come Sergei Polunin, ma perché assolutamente in linea con la spirale di privatizzazione selvaggia che aveva rischiato di travolgere l’Arena nel recente passato. Oggi è la volta di un balletto, ma un domani potrà essere la volta del coro e infine dell’orchestra, visto che ci pare evidente che l’attacco alla Fondazione non sia mai finito: ieri brutale e diretto, oggi mascherato con toni più rassicuranti e melliflui" conclude il comunicato di Potere al Popolo e Circolo Pink Verona.